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Disbiosi intestinale ed Helicobacter Pylori: quando l’equilibrio si rompe

La salute dell’apparato digerente è strettamente legata all’equilibrio del microbiota intestinale, una complessa comunità di batteri che vivono nel nostro intestino. Quando questo equilibrio si altera, si parla di disbiosi intestinale, una condizione che può causare sintomi fastidiosi e predisporre a diverse patologie. Tra i fattori che possono contribuire alla disbiosi c’è anche l’infezione da Helicobacter Pylori, un batterio che colonizza lo stomaco e che può influenzare negativamente la salute digestiva.

Cos’è la disbiosi intestinale?

La disbiosi è uno squilibrio nella composizione del microbiota intestinale, che può derivare da:

  • alimentazione scorretta
  • uso prolungato di antibiotici o farmaci antiacidi
  • stress cronico
  • infezioni intestinali

I sintomi associati includono gonfiore, meteorismo, stipsi o diarrea, affaticamento e, in alcuni casi, disturbi dell’umore.

L’Helicobacter pylori: un ospite indesiderato

L’Helicobacter Pylori (H. Pylori) è un batterio spiraliforme che vive nello stomaco e può causare gastrite, ulcere e, nei casi più gravi, aumentare il rischio di tumore gastrico. Viene trasmesso prevalentemente per via orale, attraverso alimenti o acqua contaminata, ed è molto diffuso a livello mondiale.

Molti individui infetti non presentano sintomi evidenti, ma nei soggetti predisposti può causare infiammazione della mucosa gastrica e alterazioni della digestione.

Il legame tra disbiosi e H. Pylori

Diversi studi hanno dimostrato che l’infezione da H. Pylori può influenzare negativamente il microbiota intestinale, riducendo la varietà dei batteri “buoni” e promuovendo la crescita di specie patogene. Inoltre, i trattamenti eradicanti a base di antibiotici, pur essendo fondamentali, possono peggiorare temporaneamente la disbiosi, rendendo necessario un supporto mirato per il riequilibrio intestinale.

Diagnosi e trattamento

Per diagnosticare l’infezione da H. Pylori, si possono eseguire test del respiro, esami delle feci, test sierologici o gastroscopia con biopsia. La disbiosi, invece, può essere valutata tramite esami del microbiota intestinale.

Il trattamento dell’H. Pylori prevede una combinazione di antibiotici e inibitori di pompa protonica (IPP). In parallelo, è consigliabile adottare una dieta equilibrata, ridurre zuccheri e cibi processati e valutare l’integrazione con probiotici per ristabilire la flora intestinale.

Prevenzione e consigli

  • Curare l’alimentazione, privilegiando fibre, frutta, verdura e alimenti fermentati.
  • Ridurre l’uso non necessario di antibiotici e gastroprotettori.
  • Eseguire controlli periodici se si soffre di disturbi digestivi ricorrenti.
  • In caso di diagnosi di H. Pylori, seguire scrupolosamente le terapie indicate dal medico e considerare un piano di riequilibrio intestinale dopo il trattamento.

Conclusione

La connessione tra disbiosi intestinale e Helicobacter Ppylori sottolinea quanto sia importante preservare l’equilibrio del nostro ecosistema intestinale per mantenere una buona salute digestiva. Riconoscere i sintomi e intervenire in modo tempestivo può fare la differenza nel prevenire complicazioni a lungo termine.

Per una valutazione personalizzata, è sempre consigliato rivolgersi a uno specialista in gastroenterologia.