Cos’è l’emicrania?
L’emicrania è una condizione neurologica frequente nella popolazione generale caratterizzata da ricorrenti attacchi di dolore intenso e spesso pulsante alla testa, spesso accompagnati da altri sintomi come nausea e ipersensibilità alla luce e ai suoni. Gli attacchi di emicrania possono durare da alcune ore a diversi giorni e possono influenzare significativamente la qualità della vita delle persone colpite.
Quali sono le cause dell’emicrania?
Le cause esatte dell’emicrania non sono completamente comprese, ma si ritiene che coinvolgano una combinazione di fattori genetici e ambientali che influenzano il funzionamento del cervello e del sistema nervoso, e in particolare il modo con cui questo risponde a vari tipi di stimoli esterni ed endogeni. Alcuni fattori di rischio e fattori scatenanti comuni che possono includere stress psichici o fisici, cambiamenti ormonali, fattori alimentari, alterazioni del ritmo del sonno, eccessiva luminosità, rumore forte, odori forti, cambiamenti meteorologici e alcuni alimenti o bevande come il cioccolato, il formaggio stagionato, l’alcol e la caffeina.
E’ vero che esistono diversi tipi di emicrania?
Senza dubbio esistono diverse forme di emicrania. Innanzitutto si distinguono due forme principali:
– Emicrania senza aura: è il tipo più comune di emicrania, caratterizzata da attacchi di dolore spesso pulsante alla testa (il dolore è spesso unilaterale ma può colpire anche tutta la testa), spesso accompagnati da nausea, vomito, sensibilità alla luce e al suono.
– Emicrania con aura: in questa forma di emicrania gli attacchi di dolore alla testa sono preceduti da disturbi visivi, sensoriali o motori noti come “aura”. Questi sintomi possono includere visione offuscata, luci lampeggianti, formicolio o debolezza in una parte del corpo, difficoltà nel linguaggio.
– Emicrania cronica: si verifica quando una persona ha almeno 15 giorni di emicrania al mese, per un periodo di almeno tre mesi. Questa forma di emicrania rappresenta spesso l’evoluzione di una emicrania episodica non ben trattata, può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana e richiede un trattamento più intensivo. In molti pazienti l’uso frequente di farmaci sintomatici per l’attacco (come i comuni antinfiammatori), può favorire il processo di cronicizzazione rendendo più difficile il trattamento di profilassi (ovvero di prevenzione degli attacchi).
Come viene diagnosticata l’emicrania?
La diagnosi di emicrania si basa principalmente sulla storia clinica del paziente e sulla descrizione dei sintomi. L’esecuzione di un esame neurologico completo da parte del neurologo servirà adescludere altre cause di mal di testa e a valutare lo stato generale di salute del paziente. Il medico raccoglierà informazioni dettagliate sulla storia clinica del paziente, inclusi i sintomi, la frequenza e la durata degli attacchi di mal di testa, i fattori scatenanti, i sintomi associati come nausea, vomito, sensibilità alla luce e al suono, e la risposta ai trattamenti precedenti.
Uno strumento molto utile è rappresentato dal diario dei sintomi: in alcuni casi, il medico può consigliare al paziente di tenere un diario dei sintomi per registrare i mal di testa, i fattori scatenanti e altri sintomi correlati per un periodo di tempo. Questo può aiutare a porre una diagnosi più precisa e permettere nel tempo di valutare in modo più preciso la risposta ai trattamenti. Il medico escluderà altre cause di mal di testa che possono avere sintomi simili all’emicrania, come emicrania di tipo tensivo, cefalea a grappolo, cefalea associata a altre malattie neurologiche, traumi cranici e altre condizioni mediche.
La diagnosi di emicrania si basa spesso sui criteri diagnostici stabiliti dalle linee guida internazionali, come la Classificazione Internazionale delle Cefalee (ICHD) della International Headache Society (IHS).
In alcuni casi, il medico può richiedere esami diagnostici aggiuntivi, come una risonanza magnetica (RMN) o una TC, per escludere altre cause di mal di testa e quindi confermare la diagnosi clinica di emicrania.
Come si cura l’emicrania?
Il trattamento dell’emicrania può coinvolgere una combinazione di farmaci per il sollievo immediato durante gli attacchi (in particolare farmaci anti-infiammatori e triptani), farmaci preventivi per ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi, oltre a cambiamenti nello stile di vita e alla gestione dello stress. Sebbene l’emicrania non abbia una cura definitiva, molte persone riescono a gestire efficacemente la loro condizione con un trattamento appropriato.
Ci sono stati sviluppi significativi nel campo dei farmaci per il trattamento dell’emicrania negli ultimi anni. Alcuni dei farmaci più recenti e innovativi approvati per il trattamento dell’emicrania includono anticorpi monoclonali anti-CGRP (si tratta di farmaci che agiscono bloccando l’azione del CGRP, un peptide coinvolto nella trasmissione del dolore durante gli attacchi di emicrania, che possono essere somministrati tramite iniezione sottocutanea mensile o trimestrale e sono efficaci nel ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi di emicrania), gepanti (antagonisti del recettore del CGRP, possono essere assunti per via orale per il trattamento degli attacchi di emicrania acuti e anche per la profilassi), gli inibitori del recettore 5-HT1F (agiscono bloccando il recettore 5-HT1F, coinvolto nella trasmissione del dolore durante gli attacchi di emicrania).
In tutti i casi è importante consultare un neurologo per determinare il trattamento più appropriato in base alla gravità dei sintomi e alla risposta individuale al trattamento. Il trattamento “fai-da-te” risulta spesso inefficace e nel tempo può condurre a condizioni di “abuso” di farmaci sintomatici che possono favorire la cronicizzazione del disturbo.
Giuseppe Cosentino – MioDottore.it